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lunedì 22 aprile 2013

Macbeth, una tragedia più che mai attuale

Lo scorso giovedì ero alla Scala di Milano per Macbeth, una delle mie Opere preferite di Verdi.
Serata colma di  aspettative che però inizia malamente con un guasto ai ponti mobili della macchina scenica scaligera, che obbliga a 45 min di ritardo nella programmazione ed allo svolgimento in forma di concerto.
Nei miei oltre 20 anni di frequentazione di quel teatro, l'evento ha a dir poco dell'eccezionale, data la puntualità svizzera dell'organizzazione ed alla professionalità delle maestranze, ma quando il diavolo ci mette lo zampino. . . . così ignoro gli sbuffi di disappunto del pubblico e considero il fatto che, vista la situazione, assisterò ad un evento unico.
Infatti così è, non si sente per nulla la mancanza di scene e regia, che peraltro in questo caso sono a dir poco modeste, e ci si può focalizzare sulla cosa più importante di tutte, la "musica".
E la musica ovviamente sbalordisce, ottima l'orchestra ed ottimo il cast, che se dapprima si schiera come da tradizione con i 4 ordini di sedie per il coro, ed i solisti allineati davanti, poi con il procedere dell'azione,gli interpreti iniziano ad interagire fra di loro come se in effetti fosse una recita.
Personalmente giudico il risultato più che eccellente e credibile, sicuramente di grande appeal, anche perché non dimentichiamo che il coro, in Macbeth ha un ruolo importantissimo nel tenere insieme tutte le azioni.
Quando poi, il coro della "Scala" canta schierato verso il pubblico, come nello splendido allestimento del Mefistofele di Boito, di alcuni anni fa, non si può che ricavarne dei brividi, per via della smisurata potenza vocale che sprigiona.
Degni di menzione la Soprano Tatiana Serjan nel ruolo di Lady Macbeth e il tenore Woo Kyung Kim nel ruolo di Macduff, entrambi bravissimi e con eccellente estensione vocale, ben degni di una partitura verdiana.
Se poi analizziamo l'opera Shakespeariana e la guardiamo come una metafora di ciò che sta accadendo in questi giorni nel Nostro povero Paese, beh le analogie ci sono eccome.
Il coro dei profughi scozzesi "patria oppressa" trova la sua naturale declinazione nel rapporto fra gli italiani e questa classe politica che nonostante l'ultima tornata elettorale, può ben dirsi autoreferenziata e completamente avulsa dal resto della nazione.
Anche il ruolo del tiranno Macbeth può essere facilmente trovato nella scena politica, non ci sono i morti ammazzati, ma le lotte di potere a cui stiamo assistendo quotidianamente non sono molto meno efferate di quelle dell'opera.
Il ruolo delle streghe che profetizzano le future sorti, lo potremmo immaginare come l'attività dei sondaggisti che con i loro dati condizionano ed indirizzano le scelte dei politici.
Insomma, per farla breve , niente di nuovo sotto il sole, l'italico popolo non riesce a togliersi di mezzo la classe politica inetta e parassita che lo governa; chissà se i nostri tiranni vedranno un giorno "muover la foresta di Birna" contro di sé.
Sarà quello il giorno che rappresenterà l'inizio di una nuova vita.

Per ora accontentiamoci di un applauso a
Macbeth Vitaliy Bilyy
Banco Štefan Kocán
Lady Macbeth Tatiana Serjan (se vi capita andatela a sentire e rimarrete a bocca aperta)
Macduff Woo Kyung Kim
Malcolm Antonio Corianò
e a tutto il resto del Cast
al Direttore Pier Giorgio Morandi
e ovviamente all'orchestra
Un grazie alla Direzione del Teatro che ha offerto la serata al pubblico.



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