Pagine

lunedì 7 ottobre 2013

Expo 2015, cosa non fare

Ormai non passa settimana senza che qualcuno mi tiri in ballo per Expo 2015, una volta per un motivo una volta per un altro. Sento sempre parlare di una vetrina delle eccellenze italiane in mezzo a quelle mondiali, sul tema dell'alimentazione e dell'ecosostenibilità.
Non ho ancora sentito nessuno però che a) abbia visitato una qualsiasi altra manifestazione analoga b) che abbia il pur vago sospetto che "forse" le altre nazioni si presenteranno quantomai agguerrite per fare miglior figura di noi.
D'altronde come possiamo pensare di essere all'avanguardia sui temi dell'ecosostenibilità, dell'energia pulita, del nutrire (tutti in tutti i paesi) e nutrirsi (meglio , per far sì che il nostro corpo non ci si ribelli contro)?
Io non posso dire di aver mai riconosciuto questa sensibilità in qualcuno che abbia le leve per poter cambiare lo status quo.
Oggi in una delle mie solite riunioni si parlava di Leisure e di Incoming, (ammazza quanto sò fforti i 'mericani!)e si ragionava sul come muovere i flussi di visitatori, senza pensare che appena varcate le alpi, il turista tipo è ben abituato a spostarsi con i mezzi (e si aspetta che siano celeri e puntuali) e non con  l'auto.
Ma a parte questo, ho ancora ben stampata nella testa la mia visita a Venlo, in Olanda, in occasione di Floriade, che guardacaso era incentrata su temi molto simili, troppo simili per non poter fare un confronto.
ingresso incoerente ed anonimo
E fra i bellissimi padiglioni che ho visitato come non poteva spiccare il padiglione del mio Paese. . . .oh certo che spiccava . . .era uno dei più brutti, se non inguardabile (ancor meno visitabile), vista la povertà dei contenuti.
Metto qualche foto giusto per dare la dimensione del problema.
"Una ribalta internazionale per mostrare le eccellenze del made in Italy, per creare opportunità di impresa e per l’impresa, per reagire alla crisi mondiale accogliendo la sfida di innovazione e il cambio di prospettiva che la congiuntura economica impone.  È per cogliere questa opportunità di rilancio che l’Italia ha deciso di partecipare per la prima volta a una Esposizione Internazionale orticola e floreale con i suoi numeri imponenti: 6 mesi di kermesse a Venlo, in Olanda, per 2 milioni e mezzo di visitatori previsti e un bacino di 30 milioni di
potenziali consumatori.
secondo qualcuno queste
sarebbero le nostre eccellenze!

Vetrina e cuore della presenza italiana a Venlo, il Padiglione Italia realizzato dalla Provincia autonoma di Trento. Una costruzione in legno perfettamente ecocompatibile, con una superficie di 400 mq su due piani circondata da 500 mq di spazio verde. Un’opera in sintonia con la tradizione “verde” del Trentino, ma anche frutto di una esperienza e vocazione alla solidarietà che caratterizza questa regione e la sua gente"
Così recitava il Comunicato stampa del Ministero per gli Affari Esteri, nel presentare un anonima costruzione di legno, neanche bella a vedersi; "le eccellenze del Trentino", eccellenze talmente trentine che il povero e maltenuto (non esagero) giardino circostante era di essenze che hanno reso celebre il Trentino , le Palme dell'alta Badia, per esempio, o i famosissimi Limoni di Ortisei, la Lavanda delle Dolomiti, credo che per l'occasione sia stata pure spostata Bolgheri in Val Senales (con cipressi al seguito), con disappunto del Carducci. 
Un insieme del tutto incoerente oserei dire!
Questo il fuori. . . .entrando. . .tutta un altra roba, basta guardare le foto!
La cosa che mi colpì di più, era la presentazione di Expo 2015, in uno stanzino buio a destra dell'ingresso, con una anonima presentazione in powerpoint maldestramente proiettata sul muro (il colmo per una manifestazione tutta all'aria aperta!!)
Giusto per la cronaca metto qui la fotogallery dei vari padiglioni giusto per comprendere la differenza degli allestimenti altrui.
Ancora mi domando quale forma di intelligenza abbia potuto "pensare" un allestimento del genere, costato peraltro un sacco di soldi, il bello è che informazioni ce n'erano, poche, nel sito dedicato allo stand, che naturalmente, per meglio "fidelizzare" il visitatore alle eccellenze del nostro Paese,  è stato prontamente messo offline alla fine dell'evento (guarda se non è vero).
Beh se il nostro prepararsi ad Expo, è di questo stampo , forse è meglio lasciare perdere, e invece di creare un padiglione Italia, faremmo meglio a caricare i visitatori su un autobus e portarli a vedere il Cenacolo Vinciano, così che almeno tornino a casa con un buon ricordo.
Io spero solo che questi errori madornali non vengano ripetuti, ci stiamo giocando la faccia.
esposizione del "nulla"

esposizione del nulla 2
Giusto per dimostrare che non sono critico senza ragion di causa, ecco l'articolo che scrissi a suo tempo e che venne pubblicato da Diseno Floreal





Nessun commento:

Posta un commento