Il fatto stesso che il post sul Sanatorio di Prasomaso sia saldamente in testa alla classifica dei miei post più letti, mi fa capire che intorno a queste meraviglie cadute nell'oblio, c'è ancora molto interesse.
Per un varesino però la ferita più profonda, è rappresentata dal Grand Hotel Campo dei Fiori, uno dei migliori esempi italiani di architettura liberty, lo stile floreale detto anche Art Noveau in voga a cavallo fra 800 e 900.
L'occasione per una veloce visita, me la offre , l'annuale festa degli alpini di Varese, così ne approfitto per fare un pò di foto ed intrufolarmi dentro con la visita guidata.
Non voglio per scelta, discutere della situazione attuale dell'albergo, cosa che farò in un altro post. Voglio solo lasciarvi il piacere di immaginare questo capolavoro del Sommaruga , come sarebbe se fosse riportato al suo antico splendore; l'incuria del tempo per fortuna ha lasciato ancora quasi intatto il fabbricato, dal punto di vista strutturale,costruito con la pietra del luogo (furono cavati 70.000 mc di dolomia, in gran parte riutilizzati per murature e per ricavare la calce).
Certo è, che piange il cuore a vederlo ridotto così
Questa è la situazione odierna
questa invece è la situazione originaria , un Monte che faceva onore al nome di Campo dei Fiori, in quanto non era sommerso dalla vegetazione (peraltro non autoctona) che vi è ora, ma era , come testimoniato da molte persone con un pò di primavere sulle spalle, un continuo fiorire di prati scoscesi. Inutile dire che se la vista ora è di per se notevole, una volta lo era ancora di più.
Guardando a sinistra dal Grand Hotel, ecco l'abitato del Santa Maria del Monte di Varese
particolare della veranda a sbalzo del ristorante
Particolare del Salone delle feste
Gli splendidi copricaloriferi
il particolare di un capitello
uno degli spettacolari balconi, si intravede alche il pluviale in ferro battuto a forma di drago
L'androne di ingresso
il superbo arco del corpo centrale che sorregge il salone delle feste, in origine doveva essere il punto di arrivo della funicolare,ma durante la costruzione, Sommaruga si rese conto che per non turbare il silenzio degli ospiti, era meglio edificare la stazione di arrivo della funicolare altrove
la spettacolare volta in mattoni
particolare di uno dei capitelli, al centro della foto è raffigurato un cervo volante
particolare delle ringhiere, opera di Mazzuccotelli
particolare dei fregi sulla facciata
Le caratteristiche finestre circolari delle cucine
una splendida veduta d'insieme, di questo lato del palazzo, ora interamente nascosta alla vista dalla vegetazione
i bellissimi comignoli
sulla porta d'ingresso, compare ancora una vetrofania anni '50
Un manifestino dell'epoca. Veniva pubblicizzato il Sacro Monte di Varese e il Campo dei fiori, come facilmente raggiungibile dal centro di Milano in sole 2 ore (adesso impensabile con i mezzi pubblici) , con la ferrovia (Le Nord partendo dalla stazione Cadorna) e la capillare rete tranviaria varesina, che dalla stazione ferroviaria portava alla funicolare del Vellone, passando per la piccola galleria vicino alla prima Cappella. Da lì partivano i due rami della funicolare che portavano l'uno al Sacro Monte (tutt'ora in funzione e riaperto alcuni anni fa), ed al Campo dei Fiori in prossimità dell'Albergo e del Ristorante Belvedere
nella foto è ben visibile il tracciato della tramvia e delle funicolari
uno scorcio del Lago di Varese al tramonto dalle Tre Croci
Nessun commento:
Posta un commento