La notizia divulgata oggi da Regione Lombardia è di quelle che
fanno sorridere , se non piangere.
Il tweet recita:
#LN @RobertoMaroni #agricoltura,laboratorio fitopatologico regionale ha individuato prima volta in Lombardia insetto utile lotta #ambrosiaIn sé la notizia sarebbe oggettivamente di quelle buone, se non fosse per il fatto che quello che hanno fatto le istituzioni in questi circa 15 anni, in cui l'ambrosia si è insediata fra noi, ha veramente del ridicolo.
— Regione Lombardia (@LombardiaOnLine) September 10, 2013
Ma facciamo qualche passo indietro per capire intanto cos'è
l'ambrosia, cosa provoca e come accidenti è arrivata fin qui.
L' Ambrosia è un genere
di piante spermatofite
dicotiledoni
appartenenti alla famiglia
delle Asteraceae,
dall’aspetto di piccole erbacee
annuali o perenni dalla tipica infiorescenza
a racemo.
Sono
considerate piante
infestanti e ne esistono più di trenta specie
in tutto il mondo. Hanno una apparenza molto ordinaria e pur essendo
molto diffuse, passano frequentemente inosservate. Quasi nessun
erbivoro le cerca e non ospitano molti insetti.
L'impollinazione
avviene tramite insetti (impollinazione
entomogama) oppure tramite il vento (impollinazione
anemofila). In effetti durante il periodo dell'antesi
queste piante producono una grandissima quantità di granuli
pollinici che
vengono trasportati dal vento anche a distanze e altezze notevoli ;i
semi vengono dispersi dal vento (disseminazione
anemocora) ma anche da animali (disseminazione
zoocora), infatti dopo l'impollinazione,
il fiore femmina si sviluppa in un ovoide spinoso, con 9-18 spine
erette. Contiene un seme con forma a punta di freccia, bruno quando
maturo e più piccolo di un grano di frumento.
Questo viene diffuso aggrappandosi al pelo o alle piume di animali
che passano (fonte Wikipedia)
Questo la dice lunga su quanto questa pianta sia inutile ed
infestante, in quanto non è nella catena alimentare degli erbivori
che, esattamente come gli umani, la schifano.
La pianta, è originaria del Nordamerica, per cui viene da
domandarsi come sia finita a infestare il varesotto.
La risposta si ottiene facendo un giretto in bici intorno all'Aeroporto
della Malpensa dove vegeta rigoliosissima, pollini e semi sono arrivati in quantità portati
dagli aerei, ed hanno trovato terreno molto fertile per attecchire
nella brughiera che circonda lo scalo.
Da lì poi molto velocemente, si è diffusa nei terreni incolti e
sui cigli delle strade, in un raggio di almeno una quarantina di km.
Ricordo che la prima persona che mi parlò di questa pianta fu il
mio allergologo, che ,lavorando a stretto contatto con l'Università
di Milano, si rese conto dalle centraline di rilevamento dei pollini,
che un intruso aveva fatto capolino fra le graminacee e le altre
varietà di pollini.
A livello sintomatico, gli allergici come il sottoscritto arrivano
a soffrire di riniti, congiuntiviti ed asma e val la pena ricordare
che l'Ambrosa è la prima causa di allergie nel nordamerica.
Fatto quindi il danno all'ecosistema ed agli allergici, danno
peraltro causato dalle ricadute ambientali di un infrastruttura pubblica, era quantomeno
legittimo aspettarsi un intervento deciso e risolutorio per contenere
il danno ed invece. . .
La pubblica amministrazione, nelle persone dei Sindaci, decide di
emettere delle ordinanze di sfalcio, con sanzioni anche salate per i
contravventori (privati), che perlomeno all'inizio vengono fatte
rispettare (ai privati) anche perché sono una buona fonte di reddito
per le casse dei comuni.
Peccato però che tutto ciò che di competenza è pubblico, vedi
terreni incolti , aree boschive e soprattutto cigli delle strade,
viene lasciato in totale abbandono; forse era chiedere troppo agli
amministratori pubblici pensare di utilizzare i proventi delle multe
per aumentare gli sfalci ove necessario, tanto più che ne basta uno
all'anno quando la pianta sta per andare in fioritura , ovvero a fine
agosto.
I privati hanno iniziato a recriminare per le multe, anche perché oggettivamente anche gli enti pubblici sarebbero dovuti essere oggetto di sanzioni (cosa mai successa); così le ordinanze sono diventate via via più blande e sempre meno
incisive.
In una situazione così, quello che i politici considerano il "custode" preposto alla
tutela dell'ecosistema, ovvero il Parco del Ticino, che ha fatto??
NULLA, ma proprio nulla di nulla, proprio una cippa di nulla.
Ed il gestore dell'aeroporto? Nulla anch'egli.
Intanto la gente ha continuato ad ammalarsi ed è diventato uso comune fra i medici , prescrivere cortisonici come fossero acqua minerale, dato che con i comuni antistaminici si fatica a contenere la
virulenza degli attacchi allergici.
Tutto rimane sotto silenzio, anche sul web si trova poco o nulla relativamente alle statistiche relative all'impatto sul SSN, l'unica che ho trovato è questa clicca qui
Quindi nel lassismo più totale, con le istituzioni che totalmente
si disinteressano del problema, oggi esce la notizia che un insetto ,
la Coleoptera Chrysomelidae Galerucinae (una sorta
di scarrafone) anche quello di provenienza nordamericana, è
risultato l'unico della catena alimentare ad essere attratto
dall'Ambrosia e a cibarsene.
Il bello è che “questa specie è un importante agente di
controllo biologico dell'ambrosia e viene a tale scopo attualmente
allevata artificialmente e rilasciata con successo in Cina e in altri
Paesi, mentre viene studiata in Europa per le stesse ragioni “. ( fonte Varesenews)
Possibile che a nessuno dei luminosi esperti e consulenti del
Parco del Ticino, sia mai passato per la testa di documentarsi come
viene combattuta all'estero l'ambrosia, e sia invece toccato ad un
funzionario comunale , segnalare l'occasionale scoperta al Servizio
fitosanitario regionale ??
Direi che veramente c'è da piangere davanti al vergognoso
disinteresse delle istituzioni, nei confronti di un problema che
colpisce decine di migliaia di persone.
Vi rendete conto cari signori del Parco del Ticino che uno
scarrafone è più utile di voi?
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